Verona (martedì, 3 giugno 2025) — Verona è in prima linea nella lotta all’evasione fiscale in Veneto. È quanto emerge dal nuovo rapporto CGIA, che segnala il capoluogo scaligero come il Comune più attivo nella segnalazione di anomalie fiscali. L’Amministrazione locale, grazie a un lavoro congiunto tra Ufficio Tributi, Polizia Locale e Guardia di Finanza, ha messo in campo una serie di azioni concrete per contrastare il fenomeno, in particolare nei settori turistici e immobiliari.
di Chiara De Santis
Il rapporto CGIA conferma l’impegno dell’Amministrazione comunale di Verona nel segnalare casi di infedeltà fiscale riguardanti Irpef, Ires, Iva e imposte di registro e catastali. Un’attività che richiede competenze specifiche e impiego di risorse umane qualificate, resa possibile da una collaborazione stretta tra gli uffici comunali e le forze dell’ordine.
L’approccio veronese si fonda su una task force interistituzionale che coinvolge l’Ufficio Tributi, la Polizia Locale e la Guardia di Finanza. Uno degli ambiti più monitorati è quello delle locazioni turistiche, per garantire il pagamento corretto della tassa di soggiorno e la regolarità degli alloggi. Le ispezioni mirano a evitare concorrenza sleale e a tutelare le attività in regola.
Secondo l’assessora Zivelonghi, il contrasto all’evasione è anche uno strumento di prevenzione delle infiltrazioni mafiose, che si sviluppano più facilmente in contesti opachi e non controllati. Da qui nasce l’appello dell’Amministrazione per un rafforzamento della presenza dello Stato a livello locale, con la richiesta di istituire a Verona un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia e una sezione operativa della DIA.
Last modified: Giugno 3, 2025