Verona (sabato, 21 giugno 2025) — Inflazione, incertezza economica e potere d’acquisto in calo: sono questi i principali motivi per cui quasi un veronese su due ha deciso di non partire per le vacanze estive. A rivelarlo è una recente indagine condotta da Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto, che ha coinvolto un campione di 600 residenti nella regione. A Verona, la percentuale di chi partirà per le ferie si ferma al 58%, sotto la media regionale del 64%.
di Chiara De Santis
Secondo l’indagine, la spesa media dei veronesi nel 2025 segue le tendenze regionali:
- 762 euro per eventi gastronomici e ristorazione,
- 434 euro per abbigliamento e accessori,
- solo 203 euro per viaggi e vacanze.
In netto calo l’interesse per l’elettronica, segno di un orientamento verso acquisti più essenziali.
Anche in vista dei saldi estivi del 5 luglio, i consumatori scelgono con cautela: si punta sempre più sulla qualità dei prodotti (60%) anziché sul solo risparmio. Le cifre restano stabili:
- 228 euro destinati all’abbigliamento,
- 182 euro alle calzature,
- 168 euro per borse e accessori.
Pur preferendo ancora le zone periferiche, cresce il numero di cittadini (+6%) che sceglie di acquistare nei centri storici, segno di una rinnovata fiducia nel commercio di prossimità. I giovani tra i 18 e i 29 anni trainano questa inversione di tendenza, preferendo i negozi fisici all’online (+12% rispetto al 2024).
Nel complesso, il 69% degli acquisti avviene ancora nei negozi tradizionali, a fronte di un 31% sull’e-commerce.
Nonostante le difficoltà economiche, il 64% dei veneti ha intenzione di partire:
- il 31% sceglierà mete regionali come il Lago di Garda o le colline veronesi,
- il 60% si sposterà in altre regioni italiane,
- il 34% andrà all’estero.
Verona, pur subendo un calo nel turismo culturale (-5% per le città d’arte), continua ad attrarre grazie a brevi soggiorni, turismo enogastronomico e ospitalità in appartamenti turistici, cresciuti del 7%.
Last modified: Giugno 21, 2025