Verona (domenica, 6 luglio 2025) — Verona piange la scomparsa di Hélène de Franchis, venuta a mancare oggi, sabato 6 luglio, all’età di 82 anni. Fondatrice nel 1969 della celebre galleria Studio La Città, de Franchis ha trasformato Verona in un punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea. Intellettuale raffinata e curatrice visionaria, ha ospitato per oltre mezzo secolo artisti italiani e stranieri, contribuendo alla diffusione di linguaggi artistici innovativi.
di Chiara De Santis
Hélène de Franchis non è stata solo una gallerista: è stata un motore culturale, capace di rinnovare continuamente il dialogo tra Verona e l’arte contemporanea. Con Studio La Città, nato alla fine degli anni ’60, ha offerto uno spazio d’avanguardia in cui artisti come Lucio Fontana, Mario Schifano, Sol LeWitt e Richard Tuttle hanno potuto esprimere il loro linguaggio creativo. La mostra “Iononrappresentonullaiodipingo” del 1973, dedicata alla Pittura Analitica, resta ancora oggi una pietra miliare nella storia dell’arte italiana.
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha definito de Franchis una «professionista di grandissimo livello, generosa e di straordinaria vitalità intellettuale», sottolineando come la sua galleria sia stata un luogo di scambio culturale e crescita artistica. Anche Alberto Battaggia, presidente di ArtiVer, ha ricordato la sua capacità visionaria nel promuovere giovani talenti e nel costruire uno spazio che ha “educato generazioni di visitatori al linguaggio dell’arte più viva e attuale”.
Il legame tra de Franchis e l’Accademia di Belle Arti di Verona è stato profondo e duraturo. Andrea Falsirollo e Francesco Ronzon, rispettivamente presidente e direttore dell’istituzione, hanno ricordato come Studio La Città abbia rappresentato per studenti e docenti un prezioso laboratorio di confronto.
Last modified: Luglio 6, 2025
