ITALIA (domenica 28 aprile 2024) – Lavorare e avere comunque difficoltà economiche: la condizione di 6,6 milioni di italiani che, insieme ai disoccupati, portano a più di 8 milioni la quota di popolazione a rischio povertà.
di Rossana Rizzitelli
Il Centro studi di Unimpresa rivela che l’aumento del dato relativo al mercato del lavoro negli ultimi mesi non cancella le zone ad altissimo rischio, con quasi 2 milioni di disoccupati a cui vanno sommati 6,6 milioni di working poor. Senza dimenticare gli oltre 5 milioni di soggetti in povertà assoluta che portano il totale degli italiani in difficoltà parziale o estrema a quasi 14 milioni.
Il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, afferma che la vera sfida è stabilire le condizioni affinché le imprese possano crescere, investire e creare nuova occupazione. Meno burocrazia e meno tasse, con una quota consistente di incentivi per chi crea una nuova e stabile occupazione.
Attualmente, i lavoratori con contratto a termine part time sono passati da 867mila a 920mila; gli addetti con contratto a termine e a tempo pieno sono calati da 2 milioni e 114mila a 2 milioni e 21mila; i lavoratori con contratto a tempo indeterminato part time involontario sono passati da 2 milioni e 638mila a 2 milioni e 655mila; i lavoratori con contratti di collaborazione sono aumentati da 248mila a 250mila; gli autonomi part time, infine, sono cresciuti da 684mila a 757mila.
Longobardi conclude sostenendo che il governo deve creare le condizioni per far lavorare al meglio le imprese, non ricorrendo a sussidi a tempo indeterminato, ma sostenendo le imprese stesse in termini normativi e fiscali.
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